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Internazionalizzazione, gli strumenti a disposizione delle imprese per non perdere il treno dell’export

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L’Ismea ha realizzato un Rapporto, pubblicato sul sito della RRN , che si pone l’obiettivo di individuare e descrivere i principali strumenti di sostegno a disposizione degli operatori del settore agricolo ed agroalimentare per attivare le azioni a supporto dell’internazionalizzazione, definite attraverso l’attività di programmazione strategica nazionale e le scelte delle Autorità di Gestione dei programmi regionali relativi ai Fondi strutturali e d’investimento europei (fondi SIE), con particolare riferimento al Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (FEASR) e al Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale (FESR).
Inoltre sono state approfondite le integrazioni e complementarietà rispetto agli altri strumenti previsti dalla Politica Agricola Comune, come quelli specifici per i settori interessati dall’OCM unica e le opportunità offerte dal regolamento (UE) n. 1144/2014, che regola le azioni di formazione e promozione per i prodotti agricoli ed agroalimentari in generale, sia nel mercato interno dell’Ue sia nei Paesi terzi.
Gli interventi FEASR per l’internazionalizzazione si concentrano su attività di formazione e consulenza all’impresa e attività di informazione e promozione ‐ svolte da reti di impresa, consorzi, associazioni di produttori, cooperative, organizzazioni interprofessionali ‐ per favorire la competitività di prodotti di qualità sui mercati. Nel dettaglio, nei PSR dell’attuale programmazione l’unica misura che promuove “esplicitamente” interventi finalizzati alla promozione dei prodotti agricoli ed agroalimentari anche fuori dai confini nazionali è la misura 3, che attraverso la sotto-misura 3.2 finanzia diverse attività di informazione e promozione, svolte da associazioni di produttori nel mercato interno dell’Unione europea, ma solo limitatamente ai prodotti di qualità certificata.
Per quanto riguarda l’attuazione della sotto-misura, è stata effettuata un’analisi a livello nazionale dei bandi emanati dalle Regioni: alla data del 31/12/2017 risultano attivati 31 bandi dalla quasi totalità delle Regioni; solo Calabria e Lazio non hanno emesso bandi, mentre le PA di Bolzano e Trento non hanno previsto l’attivazione della sotto-misura nei loro PSR per la programmazione 2014-2020. In totale, la dotazione messa a bando dalle Regioni per questa sotto-misura è pari a 43,6 milioni di euro, mentre la spesa pubblica ammessa a contributo, ottenuta da un’analisi delle graduatorie dei beneficiari ammissibili al contributo, risulta pari a circa 24,6 milioni di euro alla fine del 2017.
A queste azioni si affiancano gli interventi complementari sui servizi per l’internazionalizzazione finanziati con il supporto delle risorse FESR ed attuati attraverso i Piani Operativi: le azioni di supporto all’internazionalizzazione della priorità d’investimento 3b) – Realizzazione di nuovi modelli di attività per le PMI, in particolare per l’internazionalizzazione – prese in considerazione nel documento sono le seguenti:

Azione 3.4.1 – Progetti di promozione dell’export destinati a imprese e loro forme aggregate individuate su base territoriale o settoriale;
Azione 3.4.2 – Incentivi all’acquisto di servizi di supporto all’internazionalizzazione in favore delle PMI;
Azione 3.4.3 – Creazione di occasioni d’incontro tra imprenditori italiani ed esteri finalizzati ad attrarre investimenti ed a promuovere accordi commerciali, ed altre iniziative attive di informazione e promozione rivolte a potenziali investitori esteri.
Generalmente viene previsto il supporto per la realizzazione di progetti di promozione dell’export, destinati a imprese e loro forme aggregate, indirizzati a superare i limiti dimensionali e organizzativi delle singole PMI.
Passando alle fonti di finanziamento per l’internazionalizzazione da ricercare nel I pilastro della Pac, le OCM del settore ortofrutticolo e oleicolo non prevedono azioni o strumenti specifici a sostegno di questo obiettivo. L’unica OCM che promuove questo genere di attività è quella del vino. Le misure di sostegno all’internazionalizzazione previste per l’OCM Vino sono disciplinate dal Decreto ministeriale n. 32072 del 18 aprile 2016, recante modalità attuative della misura “Promozione sui mercati dei Paesi terzi” .
Un altro strumento dalle potenzialità interessanti per la promozione del Made in Italy agroalimentare nel mondo è il regolamento (UE) n. 1144/2014 del 22 ottobre 2014, che regola le azioni d’informazione e di promozione dei prodotti agricoli realizzate nel mercato interno e nei paesi terzi ed abroga il precedente regolamento (CE) n. 3/2008 del Consiglio. La Commissione Europea attraverso questo regolamento prevede annualmente il finanziamento di campagne di informazione e promozione per i prodotti agroalimentari europei appartenenti a particolari settori, destinati a Paesi target sia del mercato interno che del mercato extra-europeo. Tuttavia l’Italia dimostra ancora scarsa consapevolezza delle opportunità messe a disposizione dai bandi della Commissione derivanti dal regolamento, visto che nel 2016 sono stati finanziati al nostro Paese 10 progetti, mentre nel 2017 solo 3. I principali destinatari di questo genere di supporto sono i consorzi di tutela dei prodotti IG, che attraverso dei progetti di promozione dovrebbero perseguire l’obiettivo di diffondere la conoscenza delle caratteristiche e dei metodi di produzione dei prodotti tutelati dai regimi di qualità dell’Unione nel mercato interno e nei Paesi terzi.
L’obiettivo generale delle azioni d’informazione e di promozione del regolamento consiste nel rafforzare la competitività del settore agricolo dell’UE e completare le iniziative degli Stati membri nell’attuazione di azioni di informazione e promozione destinate a mettere in rilievo i vantaggi dei prodotti dell’Unione. Ciò in risposta alla crescente pressione nel settore agricolo europeo sulle seguenti tematiche:

forte concorrenza verso prodotti agricoli europei;
crescente concorrenza riguardo i costi nell’economia agricola dell’UE;
scarsa consapevolezza sulla qualità dei prodotti agricoli dell’UE.

In conclusione, i risultati della presente indagine hanno messo in evidenza una carenza di strumenti finanziati da FEASR e FESR per incentivare le attività di internazionalizzazione delle imprese agricole ed agroalimentari italiane. Eppure, considerando il trend delle esportazioni dei prodotti agroalimentari fortemente espansivo degli ultimi anni (+22% in valore tra il 2013 e il 2017) e l’incidenza percentuale sul PIL nazionale tutt’altro che trascurabile (2,3% nel 2017), appare ragionevole ed utile stimolare l’export dell’agroalimentare italiano potenziando le misure precedentemente citate allo scopo di aumentare la competitività delle nostre produzioni.
FONTE ISMEA

27 Set, 18

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